Che i social abbiano cambiato radicalmente la comunicazione di piccole e grandi imprese è fuori di dubbio, ma ora, a distanza di 17 anni dalla loro comparsa, è giunto il momento di smettere di vederli solo come amplificatori di messaggi e/o opportunità irrinunciabili da cogliere (quasi) gratis e al volo.
Ora che tutti hanno avuto almeno un’esperienza sui social, che molti hanno testato la possibilità di fare advertising mirata a un preciso pubblico e che in tanti hanno avuto almeno un incontro con un social media manager, è arrivato il momento di cambiare il punto di vista e considerare buona parte di quello che facciamo lì sopra come veri e propri asset aziendali, ovvero cose che hanno un valore reale o potenziale per la tua azienda.
Cioè, per farla breve: tutto quello che potrebbe in qualche modo portarti un guadagno.
L’universo dei social come asset della tua attività
Non solo i social ne fanno parte, ma molto di ciò che ti serve per abitarli in modo corretto ha un valore di per sé, anche se in certi casi è difficilmente quantificabile.
Aspetta, lo so che il fine ultimo di un’azienda è ovviamente il fatturato e sarebbe davvero strano il contrario, ma ci sono alcune risorse che possono aumentare il valore dell’attività in altri modi. Giusto per fare qualche esempio di asset non direttamente legati al fatturato e senza dilungarci troppo sull’universo degli asset intangibili, ecco che troviamo:
- Le foto che hai fatto fare dal fotografo, ad esempio: le hai pagate un tot ma le puoi utilizzare in più modi sui tuoi canali, on e off line.
- Il tuo dominio: in questo caso c’è chi si occupa di stimarlo e quindi potrebbe darti un valore più o meno reale, ma un dominio ben posizionato nel suo settore fa gola e vale di più.
- I followers: già, se è vero che la metrica legata al numero di followers dice molto poco sullo stato di salute della tua attività e della sua comunicazione, veri e affezionati followers rappresentano per la tua azienda un valore.
- Gli iscritti alla newsletter: raccogliere contatti utilizzando i social media è cosa buona e giusta e, soprattutto se profilati bene, i valore di quest’asset non è per niente da sottovalutare. Quando valgono 1000 contatti perfettamente in target? Praticamente una fortuna.
- La community: persone che non vedono l’ora di ascoltarti, che interagiscono con il tuo brand e che si fanno portatrici dei tuoi valori. Cosa chiedere di più?
Social media come asset aziendali: cosa guardare
Anche se può essere difficile, assegnare un valore alle voci elencate sopra è tecnicamente possibile: pensa al prezzo delle foto al costo di acquisizione dei contatti o, ancora, alla spesa mensile per gestire una community in maniera efficace.
Ma ci sono anche attività praticamente impossibili da quantificare, che possono però essere viste come asset intangibili della tua attività. E i social ne sono la rappresentazione più evidente. Attraverso una corretta strategia social puoi, ad esempio:
- Aumentare la brand awareness, ovvero la percezione che si ha del tuo brand;
- Monitorare il word of mouth e anticipare possibili crisi, aumentando (di nuovo) la tua reputazione;
- Espandere il tuo pubblico potenziale e mettere un piede a basso costo in un nuovo mercato;
- Far conoscere l’universo valoriale che gira intorno alla tua azienda e ai suoi prodotti;
Quindi è vera la storia della visibilità?
No. O meglio, è chiaro che, rispetto ad altri mezzi, i social media ti offrono la possibilità di ampliare i tuoi orizzonti a un costo decisamente inferiore.
Ma questo NON può e non deve mai significare che il bello dei social è che puoi “farti vedere”, che aumentare i like è un modo per validare l’efficacia del lavoro del tuo social media manager o che un bel pacchetto a pochi euro al mese ti farà svoltare.
Il discorso è allo stesso tempo molto più semplice e complicato di così: un buon social media manager non può lavorare senza un obiettivo, sia esso tangibile o intangibile, perché in quel caso staresti pagando una persona per fare quello che potresti fare tu. E gratis.
Nel 2021 non possiamo e non dobbiamo più raccontarci la storiella del “so che hai poco tempo, quindi i social te li seguo io in modo da snellirti il lavoro”: questo atteggiamento non aiuta certo a fare chiarezza sulla nostra professione.
Il ruolo del social media manager così com’è
Veniamo al dunque: puoi leggere la professione del social media manager o del consulente di comunicazione digitale in due modi.
Puoi pensare di aver bisogno di qualcuno che a una cifra estremamente bassa ti “dia una mano con i social” (che poi, a 99 euro lordi al mese, per dire, che attenzione e che professionalità potrà dedicarti? Deve campare anche lui/lei!) oppure cominciare a vedere tutto questo come un vero e proprio asset strategico della tua azienda e cercare una figura in grado di aumentarne il valore.
E questo lo puoi fare sia per metriche velocemente misurabili che per risorse intangibili.
Dipende da te e dalla tua mentalità imprenditoriale.